• The names have changed, including my own and truths have been altered

di Onyeka Igwe 

(Uk, 2019, 26’)

La verità - oscurata dietro il rumore statico dei vecchi nastri VHS, dietro lo sguardo dei soggetti fotografati in un archivio coloniale, dietro le parole delle storie raccontate - è difficile da individuare. E come suggerisce il titolo di questo film, può essere alterata. Onyeka Igwe fruga negli archivi personali, coloniali e televisivi della Nigeria per raccontare la storia di suo nonno. Le storie che incontra sono complicate, ma trova il suo ritmo nel raccontarle.

• So what if the goats die

di Sofia Alaoui 

(Francia/Marocco, 2020, 23')

Sui monti dell'Atlante il giovane pastore Abdellah e suo padre, di guardia al loro caprile, si ritrovano sommersi dalla neve. I loro animali stanno lentamente deperendo, costringendo Abdellah ad andare a cercare provviste al mercato, in un villaggio a più di un giorno di cammino. Quando arriva con il suo mulo, però, trova il villaggio abbandonato, a causa di uno strano evento che ha messo a dura prova la vita di tutti i credenti.

• Salsa

di Igor Dimitri 

(Portogallo/Argentina, 2020, 13’)

Il racconto di un ordinario pomeriggio a Buenos Aires nel salone di un parrucchiere dominicano, in cui personaggi di origini diverse si riuniscono intorno alle vibrazioni musicali che quel luogo trasmette. Dai ballerini agli artisti agli attori, dai clienti ai cantanti di reggaeton.

• Character

di Vera Brunner-Sung 

(Usa, 2020, 16')

Mark Metcalf si è costruito una reputazione interpretando figure autoritarie e arrabbiate, soprattutto in National Lampoon's Animal House e Buffy the Vampire Slayer. Ora, a settant'anni, guarda indietro con sguardo critico alla sua vita e alla sua carriera in questa meditazione sul potere, sul privilegio e sui pericoli dell'essere un "tipo".