Carlo Costa

Loretta Borrelli

Michele Azzarito

Anita Caso

Musica di Alex Ghisellini

Regia Antonella Paglietti

Uno spettacolo che riflette su uno dei temi del nostro tempo: la legalità. Il tenente della Polizia americana Joe Petrosino, morto ucciso dalla mafia a Palermo il 12 marzo 1909. Precursore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lo spettacolo si concentra sugli ultimi due anni di vita di Petrosino, anni importanti, non più da solo ma con una compagna di vita con la quale potersi confrontare totalmente in modo confidenziale, anche sulla sua missione: la lotta contro la Mano Nera. Quando si apre il sipario notiamo immediatamente la netta distinzione tra il privato, di Joe Petrosino, la sua interiorità e il fuori. Una lunga attesa della morte che sapevano entrambi sarebbe arrivata. Un’attesa non disperata ma attiva, volta a combattere persino al di sopra delle proprie possibilità, anche talvolta con un po’ di spavalderia, nei riguardi di quella che era l’embrione delle mafie odierne.
La moglie lo sostiene, lo incoraggia e canta come le donne dell’epoca facevano per alleggerire le giornate e i momenti pesanti della loro vita.