COME IL SALE NEL CAFFÈ …E ALTRE MANIERE PER ESTINGUERSI

“Giratina, mignolo alto, e risucchio” sono i tre gesti che, messi insieme, permettono di consumare la droga più diffusa nel nostro paese: il Caffè. Perché, a pensarci bene, le nostre vite sono da sempre segnate da questo rito, che nasce come intermezzo e diventa sempre più vitale. Come il Sale nel Caffè offre pensieri discutibili come questo, trovando il coraggio di raccontare che viaggiare fa schifo, o che siccome “la vita dà, la vita toglie” conviene stare nel mezzo della bilancia, e che è molto più comodo vivere senza inventarsi nulla di nuovo al grido di: “d’altronde, si è sempre fatto così”. Ma in fondo, qual è il motivo che spinge qualcuno a salire su un palco per raccontare delle realtà tanto intime? Semplicemente perché nessuno di noi vuole essere un “Salutosemprista”. Cioè uno di quelli che, quando muoiono, l’unica cosa che gli altri sanno dire è “ah, sì. Brava persona. Salutava sempre”. Con l’altro che risponde, sicuro, “e adesso, che si fa? Caffettino?”.