25 opere surrealiste di Max Hamlet Sauvage ne La Casa degli Artisti a Gallipoli
25 opere surrealiste di Max Hamlet Sauvage ne La Casa degli Artisti a Gallipoli
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Description
Autore: Max Hamlet Sauvage
Titolo: “L’Ibrido Universo Metropolitano che indaga sul destino dell’Uomo”
Sede: “La Casa degli Artisti”, Via Lepanto, 1, Gallipoli (LE)
Periodo Mostra: dal 12 aprile al 4 Maggio 2025
Inaugurazione: Sabato 12 aprile 2025 ore 18.30
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 16 alle 20
Ingresso: libero e gratuito
Curatori: Proff. Orsolina Fontò e Maria Cristina Maritati
Art director: Giorgio De Cesario
Catalogo disponibile in sede
Proseguono nel mese di aprile gli incontri culturali de La Casa degli Artisti di Gallipoli, residenza dell’artista Giorgio De Cesario, che questa volta ospita nella sua Galleria Permanente l’amico e stimato collega Max Hamlet Sauvage, poliedrico surrealista concettuale di fama internazionale, di origini gallipoline ma di formazione cosmopolita. Ha infatti viaggiato molto per il mondo, frequentando le più prestigiose scuole d’arte ed incontrando gli artisti e i critici più in vista del Novecento e del Nuovo Millennio.
La mostra, presentata dal noto scrittore Maurizio Nocera e costituita da 25 opere, è intitolata “L’Ibrido Universo Metropolitano che indaga sul destino dell’Uomo”: un titolo lungo ma che riassume in poche parole significative il messaggio personale dell’artista. Le opere in esposizione sono una sequenza narrativa nella quale si possono riconoscere i temi cari a Max Hamlet Sauvage: scollacciate figure femminili che si offrono ad ibridi maschili in cui le teste di uccello o animale fanno supporre l’“animalità” appunto che si nasconde dietro l’armoniosa eleganza.
A questo proposito lo storico dell’arte Enrico Crispolti ha commentato: “Si tratta di un mondo esplicitamente perverso, trattato con ironia, satira e sarcasmo, e con il divertimento di uno spirito graffiante che condanna chi mercifica l’immagine femminile e denuncia da sempre le nevrosi sessuali individuali e collettive che oggi sono diventate gossip e cronaca politica”.
Sempre dalle sue opere si evince la critica all’opulenta società occidentale che si congiunge ad una favolistica moderna rappresentata, alla maniera di Max Ernst, “da uccelli che vivono borghesemente e che con l’alta borghesia condividono bisogni e desideri erotici (Giorgio Di Genova, critico e storico dell’arte).
Max Hamlet s’ interroga inoltre su quello che potrebbe essere il destino dell’uomo, considerando l’irreversibile degrado della coscienza umana, il potere delle multinazionali, la sopraffazione crescente di alcuni stati su altri. S’interroga dunque su tutto ciò e Maurizio Nocera conclude: “Il suo sembra veramente uno zoo di figure umane che, davanti al crollo coscienziale dell’umanità e alla violenza dei poteri, fanno sperare in un domani di gioia orgasmica e alla trance liberatrice”.
Non a caso l’illustre Philippe Daverio, parlando di Max Hamlet, lo definì “uomo pungolo” che interroga le coscienze con scomode metafore di denuncia sociale ma piene del pathos di un genius loci ironico e irridente.
Tutto questo è narrato nelle opere incluse nella presente mostra che vanta la cura delle Proff. Orsolina Fontò e Maria Cristina Maritati e la collaborazione di CittadinanzAttiva, assemblea di Gallipoli, e del Circolo “La Fenice”.
Organiser
Architetto, pittore, scultore grafico, Giorgio De Cesario è stato anche per oltre 35 anni docente di progettazione presso il Liceo Artistico di Grottaglie (TA). Dopo anni di ricerca e di vagabondaggi in Egitto, Tunisia, Marocco, Capo Verde e nell’Europa dell’Est, è riuscito ad elaborare una tecnica personalissima, fatta di personaggi con volti in argilla in rilievo sulla tela che si muovono su uno sfondo cromatico e pieno di ghirigori. Particolari sono le figure femminili caratterizzate da corpi sinuosi e da un orecchino vero, realizzato dallo stesso artista e pendente da uno dei lombi. Parlando delle opere di De Cesario Federico Zeri le definì “racconti illustrativi di una società in decadenza, dove il susseguirsi di personaggi stilizzati e con maschere amorfe rappresenta quasi una processione di morti che camminano senza far trapelare alcunchè dei loro sentimenti e delle loro emozioni”. Nel 2012 l’artista ha fondato presso la sede della Società Umanitaria di Roma un movimento artistico e di pensiero denominato “Alienismo”, una nuova corrente che auspica il ritorno ad una rinascita dell’espressione artistica ed esorta tutti gli artisti ad “alienare”, cioè a condividere con gli altri, le proprie creazioni. Oggi Giorgio De Cesario vive ed opera a Gallipoli (LE) nella sua casa-museo “La Casa degli Artisti” da lui progettata, e dove ha sede la sua Galleria Permanente, un luogo cult per gli artisti che qui possono esporre gratuitamente le proprie opere. Nel corso della sua carriera De Cesario ha riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica. In particolare sono da ricordare: la partecipazione al Premio Nazionale di Pittura “Il Perugino”, mostra itinerante con tappe a Fontignano, Solomeo e presso la Rocca Paolina di Perugia, catalogo con testo critico di Giorgio Di Genova (2000); la partecipazione alla Mostra-Omaggio “Al caro Giorgio Gaber”, mostra e catalogo a cura di Giacomo Lodetti e Gianni Ottaviani presso la Libreria Bocca di Milano (2004); la partecipazione alla Biennale di Venezia (Padiglione Italia), mostra 13X17 curata da Philippe Daverio (2007); la partecipazione alla Mostra-Evento “1000 Artisti a Palazzo” presso il Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno (MI), a cura di Luciano Caramel con catalogo edito da Giorgio Mondadori (2009); le partecipazioni alla Prague Art Fair (2017), alla Art Innsbruck (2018), alla International Contemporary Art Fair nel Grand Palais di Parigi (2018). Di grande successo anche le sue mostre personali itineranti “Solitudini” e “Dall’Attualità al Fantasy”, attualmente ospitate nella galleria permanente della sua casa-museo. Tutte le sue opere e le varie recensioni critiche sono pubblicate nel sito. Giorgio De Cesario
Venue
La Casa degli Artisti B&B, Via Lepanto, 73014 Gallipoli
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