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Poema della fine un progetto di Opera del Rosso da Marina Cvetaeva

l'evento è terminato

Poema della fine un progetto di Opera del Rosso da Marina Cvetaeva

Da EUR 12,00

Luogo

Data

Ago 05 2022 19:00 - Ago 06 2022 01:00

Descrizione

5 / 7 AGOSTO| SCANSANO centro storico
“Poema della Fine” capitoli I / IV tratto da Marina Cvetaeva
di OPERA DEL ROSSO collettivo under 35

>> genere: installazione performativa, poesia, ambienti sonori

“Poema della Fine”
da Marina Cvetaeva traduzione Pietro A. Zveteremich
progetto drammaturgico Opera del Rosso
regia Ian Gualdani
panorama sonoro Giacomo Vezzani
scenotecnica Giacomo Dominici
con Davide ArenaGiacomo Dominici Ian GualdaniEmanuele Marchetti
organizzazione Maria Lucia Bianchi
con il sostegno Teatro del Carretto • Teatro nel Bicchiere Festival
in residenza presso Centro Culturale Il Funaro, di Pistoia – Teatro nel Bicchiere Festival, di Scansano GADA Centre of Contemporary Art, di Firenze – Teatro Arsenale, di Milano

Poema della fine

Scritto nel 1926 da Marina Cvetaeva a Praga, il Poema della Fine è un grido di dolore sul termine di un amore, è la cronaca delle emozioni, dei pensieri e del vissuto dell’autrice nel periodo della separazione dall’amante Constantin Rodzevic.

Scrive Marina a Constantin: << Se voi restaste con me, m’insegnereste a vivere nel senso più semplice di questa parola. Senza di voi e fuori di voi, io non vi riuscirò >>.Il testo è una trasposizione poetica della Fine, che dalle ultime immagini impresse nella memoria della Cvetaeva, si amplifica fuori dalla dimensione personale dell’individuo e straborda sino ad acquisire tratti dal sentore fatalista e apocalittico.

La ricerca di Opera del Rosso sul Poema della Fine si è sviluppata concentrandosi sulla giustapposizione di una serie di gesti semplici e reiterati in modo meccanico – osservare fuori dalla finestra, lavarsi le mani, toccarsi i capelli – ad innesti visivi dai connotati simbolici – in un mélange capace di far traslare lo spettatore attraverso un’atmosfera senza ossa, molle, viscida, propria dei momenti sospesi e privi di tempo dei luoghi della Fine. In questo si può definire il lavoro di Opera del Rosso sul Poema della Fine di matrice installativa. In questo modo Poema della Fine viene auspicabilmente vissuto come qualcosa di intimo e straziante, nel quale le atmosfere evocate dalla convergenza tra partitura fisica, musicale e spaziale innescano un meccanismo di moltiplicazione del significato poetico agli occhi di chi osserva, arrivando anche a sconvolgerne radicalmente il senso.

Poema della Fine è un lavoro performativo a carattere progressivo: il suo sviluppo ruota intorno ai quattordici capitoli della poesia di Marina Cvetaeva suddivisi in sezioni rappresentabili in frammenti a sè stanti o nella loro unità.

IL SUONO
Una composizione sonora e musicale ideata dall’ingegnere del suono Giacomo Vezzani, viene attivata ad inizio rappresentazione, come un nastro consumato: è la memoria, il ricordo che si riavvolge ossessivamente, che ripercorre una via in solitaria. I versi poetici sono registrati a lacerti e si accavallano in maniera assillante, avvolti nel panorama sonoro si ripetono, sbattono sulle pareti del cranio, divengono incomprensibili, poi di nuovo limpidi come una rivelazione.

Il suono è egemone e onnipresente. Immerge costantemente la scena in un mellifluo stato trasognante, dilatandone i tempi: in un silenzio imperversa una notte di tempesta, il vento ruota e fischia, nastro riavvolto, stormi di uccelli in migrazione si allontanano lasciando indietro un inquieto brusio, riaffiora a fatica, come un ricordo sepolto nel ghiaccio, un colpo di mazzuolo, l’idea di demolizione. Emicrania. Nastro riavvolto.

LE FIGURE
La sensazione per il pubblico sarà quella di spiare attraverso il buco della serratura, di scrutare nelle crepe di un muro, di alzare lo sguardo e notare un fioco lume dentro la cornice di una finestra.

* spettacolo sconsigliato al pubblico inferiore ai 12 anni

ore 19.00 capitoli I/II Sala Don Marioore 

21.00 capitolo III sala delle feste Palazzo Ghioore 

23.30 capitolo IV (primo studio) Palazzo Ghio

Organizzatore

Oggi il Festival è in grado di dare vita a nuove forme, operando una vera incursione nei luoghi, che diventano teatro all’aperto, spazi visionari, all’interno dei quali il pubblico incontra suggestioni e contaminazioni tra danza, musica, performance teatrali e nouveau cirque. Teatro nel bicchiere viene “dal basso”, la pulsione prende vita dal desiderio di dare luce a un territorio ricco di potenzialità inespresse, ricco di bellezze naturali e storiche, eccellenze enoiche, mancante però di stimoli culturali. Da qui prende piede la nostra visione, affiancare alla radicata cultura enologica quello che mancava. Il borgo, vestito a festa da installazioni di nastri colorati, diventa luogo magico dove teatro, musica, danza e performance si snodano tra un calice di Morellino e un incontro. Coinvolgiamo le persone, le guidiamo e inspiriamo, sapendo parlare a un pubblico trasversale, che negli anni, dopo il teatro, ha scoperto il cabaret, la danza, e ha apprezzato proposte di musica di ricerca. Nel contesto del paese trasformato le forme di spettacolo si armonizzano e si integrano. Così nasce Teatro nel Bicchiere, un’esperienza da provare.  

Teatro nel Bicchiere Festival giunge quest’anno al traguardo della X edizione, si colloca tra i festival più significativi, votato alla contaminazione dei generi e all’esplorazione di nuovi linguaggi. Prende vita dalla visione di dare respiro e luce  a una terra, la nostra Maremma, così stupefacente da meritare l’impegno e la perseveranza di un lavoro lungo dieci anni. Per favorire il turismo culturale offrendo la possibilità di assistere a spettacoli e performance d’eccellenza.

Dal 2012 al 2020 nove edizioni di Teatro nel Bicchiere Festival, in borghi, parchi archeologici, luoghi storici della zona, antichi conventi, spiagge, cantine medievali, giardini segreti e teatri, in collaborazione con i Comuni di Scansano, Orbetello e Grosseto. Ha curato la direzione artistica di “Gustatus il senso del gusto” ad Orbetello per tre edizioni, riqualificando la manifestazione, con l’introduzione di spettacoli multidisciplinari rilevanti ed esposizioni di nuove leve dell’arte figurativa. Con il Comune di Orbetello abbiamo anche realizzato tre edizioni di festival congiunto. Negli anni l'Associazione viene chiamata a creare eventi site-specific in aziende vitivinicole di rilevanza della DOCG.

Teatro nel Bicchiere opera nel cosiddetto “Far West della Toscana” la Maremma, con un piglio da festival metropolitano, svolge la funzione di aggiornamento della scena nazionale, e da vetrina di nuove proposte emergenti. I risultati sono stati evidenti da subito, con una grande affluenza di pubblico, trasversale nell’età e variegato nella provenienza. L’offerta culturale spazia dagli spettacoli interattivi, a quelli per bambini, a quelli per gli “addetti ai lavori”. I destinatari sono il bacino d’utenza provinciale e i turisti. Gli spettatori saranno invitati a partecipare attivamente, in un approccio curioso verso l’ambiente conosciuto, che nel tempo straordinario della festa, acquisisce nuovi significati. Proponiamo esperienze di interazione, al fine di sviluppare un senso di appartenenza. 

Luogo dell'evento

Centro Storico Centro Storico, 58054 Scansano GR, 58054 Scansano

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