Fin da tempi immemori l'uomo ha consumato cibi e bevande fermentati. Riflettiamoci un attimo, cosa consumiamo tutti i giorni? In primis il pane, poi formaggi e yogurt oltre che diversi tipi di bevande alcoliche, per non parlare dell'aceto.
Dovunque ci spostiamo nel mondo troviamo alimenti fermentati: i krauti tedeschi, il pesce fermentato del Nord Europa, le salse e gli alcolici derivati dal riso della cultura giapponese. In Africa ed in Sud America la manioca, una sorta di patata, viene resa edibile attraverso la fermentazione in acqua. Anche qui da noi, per rendere commestibili le olive, possiamo lasciarle fermentare a lungo in salamoia.

Oggigiorno abbiamo un rapporto sempre più distaccato dagli alimenti fermentati. Quando compriamo un prodotto, esso ci giunge già nella sua forma finale e stabile, non siamo partecipi alle sue fasi di trasformazione. Inoltre le nuove tecniche di conservazione (il sottovuoto, la possibilità di congelare in casa, l'aggiunta di conservanti) oltre che la disponibilità immediata di cibo, ci permettono di avere sempre cibo poco deteriorato nel piatto. Contemporaneamente la nostra paura per batteri e muffe è cresciuta, dimenticando come senza di loro prodotti che adoriamo non esisterebbero.
Percorreremo assieme diverse tecniche fermentative, utilizzabili per creare in casa alimenti, bevande alcoliche ed aceto. Vedremo come la fermentazione ci può aiutare a conservare più a lungo cibi prossimi alla scadenza, soprattutto durante i mesi freddi dell'anno. Saranno tutte conoscenze applicabili con facilità, memorizzabili sperimentando e che porteranno grandi soddisfazioni... soprattutto ai palati più curiosi.